G20 Italia 2021 chaired by the Young Ambassadors Society.

Innovazione, Digitalizzazione e Futuro del lavoro

Buongiorno, sono Kristjane Koleci, e rappresento l’IEEE Student Branch del Politecnico di Torino.

Nel mese di giugno 2021, la nostra associazione ha effettuato alcuni sondaggi tra i membri IEEE per capire quali potessero essere, tra gli studenti di ingegneria del campo ICT, le percezioni legate allo sviluppo tecnologico, alla digitazione e al futuro del lavoro.

Il sentimento comune è che il progresso tecnologico migliori la vita delle persone, e che in generale avanzi di pari passo con lo sviluppo della società. Questo avanzamento deve essere però sempre affiancato da un miglioramento culturale dei cittadini, affinché questi possano trarre vantaggio dalla tecnologia usandola nel modo corretto. L’accesso a questa, inoltre, dovrebbe essere garantito a tutti, indipendentemente dallo stato sociale ed economico. La tecnologia, soprattutto per quel che riguarda l’ambito digitale, deve essere usata ed insegnata fin dalle scuole elementari, eventualmente favorendo l’utilizzo di strumenti digitali da parte degli studenti, in modo che possano crescere con una consapevolezza tecnologica.

È essenziale, inoltre, che lo sviluppo tecnologico venga affiancato ad un parallelo sviluppo legislativo che ne controlli gli effetti negativi e, allo stesso tempo, da una corretta informazione che ne favorisca l’utilizzo consapevole e corretto. È importante sottolineare che chi si occupa di tecnologia deve sempre ricordare, in fase di studio, che uno sviluppo tecnologico non è fine a sé stesso, ma deve essere sostenibile e affiancato ad un miglioramento della vita delle persone.

L’innovazione tecnologica è anche strettamente legata al futuro della ricerca e dell’università, che ormai da troppi anni in Italia soffre per la poca tutela che i ricercatori (di ogni grado) e studenti ricevono da parte del governo. Il settore da cui potrebbero nascere nuove idee e in cui si costruisce il futuro risulta troppo spesso penalizzato dal punto di vista economico. Le poche risorse economiche dedicate alla ricerca limitano la possibilità che i ricercatori hanno di rimanere in ambito accademico e condannano la ricerca a restare indietro rispetto alle sfide proposte dal futuro. Il futuro della ricerca è troppo spesso aggrappato alla volontà, ai sacrifici e alla forte motivazione di giovani ricercatori che lavorano in condizioni precarie e con bassi stipendi.

L’innovazione tecnologica è ormai alla base dell’economia mondiale e molto spesso i paesi più tecnologicamente evoluti godono tipicamente di tecnologie di punta. Oltre agli aiuti alla ricerca, servirebbero delle azioni che facilitino la nascita di aziende nei settori più all’avanguardia. Questo porterebbe benefici in più ambiti in quanto da un lato avvicinerebbe di più l’università al mondo del lavoro fornendo possibilità di occupazione ai profili ad alta specializzazione, e limitando quindi il fenomeno della fuga dei cervelli, e dall’altro lato permetterebbe alle aziende di poter ulteriormente innovare con prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico, favorendo la competitività delle aziende al di fuori dei confini nazionali.